La nostra chiesa, realizzata nella seconda metà degli anni Cinquanta su progetto di Gio Ponti, rappresenta un valore architettonico e culturale di un certo rilievo nell'ambito dei luoghi di culto milanesi. Per contribuire a sostenere la consapevolezza di questo patrimonio, riportiamo di seguito una breve sintesi della descrizione realizzata dalla Regione Lombardia. Il testo completo è disponibile al link: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00095/

Riportiamo inoltre la descrizione di alcune opere d'arte presenti nei nostri ambienti: anche queste contribuiscono a  valorizzare i nostri luoghi di preghiera e riflessione.

 



 

L'edificio


 Indirizzo: Via Andrea Maria Ampère (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Milano (MI)

 Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

 Tipologia specifica: chiesa

 Configurazione strutturale: Edificio con pianta a forma poligonale allungata con struttura portante a pilastri di calcestruzzo su fondazione a plinti, murature d'ambito e partiture interne in mattoni, copertura con tetto a falde.

Epoca di costruzione: 1955 - 1960

Autori: Ponti, Giò, progetto; Fornaroli, Antonio, progetto; Rosselli, Alberto, progetto

 
 

Descrizione


Nella zona Città Studi a Milano si trova la chiesa di San Luca Evangelista, eretta nella seconda metà degli anni Cinquanta, uno degli edifici per il culto più importanti fra quanti realizzati su progetto di Gio Ponti nella città, assieme alla chiesa di San Francesco al Fopponino (1961-64) e alla cappella di Santa Maria Annunciata dell'ospedale San Carlo (1964-65).

 
L'edificio occupa ampiamente un lotto rettangolare comunicante tra via Jommelli e via Ampère, sulla quale si erge imponente la facciata a capanna della chiesa. La tradizionale immagine è qui reinterpretata in chiave moderna con un risultato tanto efficace quanto originale per l'andamento a linee spezzate dell'alzato.

Una scalinata conduce al sagrato, sul quale si aprono tre ingressi, due ai lati ricavati entro alte bussole definite da una lama di calcestruzzo e da una vetrata, ed uno principale al centro, con un portale in legno a losanghe, che ripropone la sagoma a capanna, delimitato da riquadrature in cristallo. La facciata è rivestita da piastrelle in gres ceramico grigio a punta di diamante, con motivi decorativi a croce ripetuti sull'intera superficie.

All'interno la rappresentazione scenografica dell'architettura e dell'invenzione tecnologica trova spazio in un ambiente ampio e luminoso; i pilastri fortemente rastremati convergono all'alto dove le travature si intersecano in nodi strutturali poderosi, alleggerite dai fasci di luce che spiovono dai tagli ricavati al di sotto del limite delle falde della copertura. E' ancora la luce che entra attraverso le vetrate multicolori distribuite sui lati lunghi o che filtra attraverso il sottile taglio verticale coincidente con l'asse delle facciata, sopra l'ingresso, a far vibrare l'atmosfera.

Al candore delle strutture portanti e delle pareti tinteggiate di bianco è contrapposta la duplice falda della copertura, colorata di blu intenso.

Un capitolo rappresentativo della moderna interpretazione dell'architettura sacra di Ponti, con lo spazio rinnovato di continuo al variare della luce.

 
 

Notizie storiche


"Costruire una chiesa è un po' come ricostruire la religione, restituirla alla sua essenza", afferma l'architetto Gio Ponti, secondo un principio al quale è rimasto fedele durante il lungo percorso professionale.Uno dei luoghi di culto milanesi è la chiesa di San Luca Evangelista, realizzata nella seconda metà degli anni Cinquanta.

Il progetto fu affidato all'architetto Gio Ponti che, nel 1952, aveva fondato lo studio con l'ingegnere Antonio Fornaroli e l'architetto Alberto Rosselli.

Con un documento ufficiale del 21 giugno 1957 Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano e successivamente eletto papa col nome di Paolo VI, decretava di erigere in ente la nuova chiesa in progetto.Il 6 febbraio 1959 si avviava la costruzione l'edificio sacro.

L'edificio attualmente in buono stato di conservazione è interessato da alcune opere di ristrutturazione, oltre al consolidamento delle strutture la creazione di una cappellina sotterranea  di supporto per le funzioni religiose. Accanto al nuovo ingresso e al rifacimento della pavimentazione del sagrato una rampa di accesso sul lato destro della scalinata.
 


 
 

Le opere contenute




Crocifisso ligneo parzialmente policromo
di scultore anonimo databile tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500



 


 

Pietà di Carola Mazot

Olio su tela, 50x70, anno 2002, è conservata nella cappellina.
Accanto al quadro vediamo don Andrea Florio, estimatore e appassionato di arte contemporanea.




 

Carola Mazot cenni biografici

Carola Mazot (Valdagno 1929 - Milano 2016), inizia a 13 anni la pittura con il nonno materno, il pittore post-impressionista Vettore Zanetti Zilla, poi con Donato Frisia e lo scultore Lorenzo Pepe.

All'accademia di Belle Arti di Brera frequenta con Giacomo Manzù. Nel 1952 sposa lo scultore Guido di Fidio e studia ancora scultura con Marino Marini. Si diploma in seguito con Pompeo Borra.

Ha vissuto e lavorato a Milano dove è scomparsa nel 2016.

Sono stati molto importanti gli apprezzamenti che lungo gli anni hanno accompagnato il suo lavoro, da Liana Bortolon a Dino Villani, da Mario De Micheli a Franco Loi ad artisti significativi come Ernesto Treccani, Eugenio Tomiolo, Giuseppe Migneco, Alik Cavaliere per ricordarne solo alcuni, con un consenso affettuoso, attento e qualificato.

Numerose sono le sue opere in collezioni private.Oltre alla deposizione conservata nella chiesa di San Luca Evangelista a Milano, due opere sono state acquisite dal Museo della Permanente di Milano. Una collezione di 37 opere è visionabile presso il suo Comune di nascita. Le sue esposizioni hanno fatto il giro del mondo da Milano a Verona e Venezia ma anche Parigi, Vienna, Varsavia, New York e San Francisco.

 
 


 

Crocifissione e Deposizione di Gioxe De Micheli
 



 

Gioxe De Micheli cenni biografici

È nato a Milano il 27 gennaio 1947. Gioxe è la voce dialettale genovese di Giuseppe.
Giovanissimo è andato “a bottega” da due tra i più rappresentativi esponenti del “Realismo esistenziale”, Giovanni Cappelli e Giuseppe Martinelli, in seguito, a Brera, sotto la guida di Gianfilippo Usellini, ha frequentato i corsi di Decorazione e Affresco.
Di lui hanno scritto critici e poeti: da Raffaele De Grada, Giovanni Testori, Dino Buzzati, Luigi Carluccio, Franco Solmi, Raffaele Carrieri e Roberto Tassi a Rossana Bossaglia, Giorgio Seveso, Giovanni Raboni, Giorgio Luzzi, Elena Pontiggia, Vivian Lamarque, Gianfranco Bruno, Tiziano Rossi e Chiara Gatti.
Nel 1994 ha realizzato per il Palazzo di Giustizia di Milano il dipinto di grandi dimensioni:  Ex itinere –Trittico dei viaggiatori  e nel 2001, a Collodi,  un grande murale per la Fondazione Pinocchio. Dal 2013, il suo Polittico della Maternità, trova definitiva collocazione nella chiesa romanica di San Biagio a Lombrici di Camaiore (LU).
Vive e lavora a Milano.